La nostra storia

PROVINCE DI MILANO, DI BRESCIA E E DI S. CARLO IN LOMBARDIA

Provincia di Milano, detta di S. Ambrogio (1535-1587; 1587-1810)

L’antica provincia milanese venne fondata nel 1535 da p. Giovanni da Fano e il primo capitolo provinciale si svolse a Bigorio nel 1542 col primo provinciale p. Francesco di Calabria. In meno di mezzo secolo la provincia moltiplicò le case religiose fino a 40 e la vastità dei confini e l’appartenenza a due stati diversi (Ducato di Milano e Repubblica di Venezia) portò nel 1587 alla divisione in due province, di Brescia e di Milano. Quest’ultima con sede a S. Vittore all’Olmo, in Milano, e poi alla Concezione, sempre in Milano, era suddivisa in 4 custodie: S. Francesco (Milano città e aggregati), S. Giuseppe (Ducato), S. Fedele (Como, Comasco, prefetture italiane Sviz.) e S. Felice (Cremonese, Lodigiano, Pavese).

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Il fiume Adda divideva grosso modo le due circoscrizioni con alcuni aggiustamenti per quanto riguarda la Valtellina, dove i conventi di Morbegno, Sondrio e Chiavenna erano di Milano, mentre Tirano apparteneva a Brescia. Nel 1619 i conventi di Vercelli, Ivrea e Biella passarono al Piemonte mentre alla provincia di Milano vennero assegnati i conventi di Pavia e Breme, che appartenevano a Genova. Quasi tutte le separazioni e le aggregazioni di conventi furono imposte dalle autorità civili per ragioni politiche. Nel 1657 furono uniti alla provincia di Milano i conventi di Alessandria, Cassine, Castellazzo, Castelnuovo, Finale, Serravalle, Tortona, Valenza, Varzi e Voghera. Nel 1750 dalla prov. di Milano si staccarono 18 conventi, situati oltre il fiume Ticino, e con altri conventi del Piemonte costituirono la Provincia di S. Giuseppe Alessandria. Nel 1754 essa contava 35 conventi e 782 religiosi. Nel 1770 la Valtellina, fino allora parte integrante delle due Province: bresciana e milanese, passata sotto il Governo dei Grigioni, si costituì in Commissariato generalizio autonomo. Nel 1781 i conventi di Bozzolo, Casalmaggiore, Sabbioneta e Viadana furono staccati da Parma e aggregati a Milano. Nel 1784 il Canton Ticino coi suoi 5 conventi venne eretto in Commissariato generalizio o Custodia del Ticino sotto l’immediata dipendenza del ministro generale. La Provincia ebbe a soffrire molto per le diverse soppressioni, nel 1769-70 da parte della Repubblica Veneta, nel 1797-8 per la rivoluzione francese e poi nel 1805 per la Repubblica Cisalpina. Nel 1808 Napoleone formò un’unica provincia che comprendeva quelle di Milano, Brescia, Alessandria, Venezia, Parma, Bologna, alla quale fu posto come provinciale p. Felice Azzimonti da Busto. Infine con decreto del 10 maggio 1810. Napoleone Bonaparte soppresse tutti i conventi e proibì che vi fossero religiosi. Dopo il Congresso di Vienna del 1815, condizioni politiche, idee antireligiose e difficoltà da parte di alcuni Vescovi ritardarono la riapertura dei conventi in Lombardia, ritornata a far parte dell’Impero asburgico.

Provincia di Brescia dei santi Faustino e Giovita (1587-1810)

Nel 1587, con decreto del 25 settembre, i conventi della provincia di Milano che erano in territorio veneto, si staccarono per formare la provincia di Brescia detta dei Santi Faustino e Giovita. La divisione venne promulgata da p. Apollonio Porcellaga da Brescia come commissario generale deputato dal ministro generale p. Girolamo da Polizzi. Nel convento di S. Vittore all’Olmo si celebrò il primo capitolo provinciale nel quale venne eletto come provinciale lo stesso p. Apollonio da Brescia e come definitori (consiglieri) i padri Mattia Bellintani da Salò, Arcangelo da Bergamo, Arcangelo da Brescia e Domenico da Brescia.

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La Provincia con sede a Brescia (convento detto della Badia o Abbadia) si componeva di due Custodie, quella di Brescia e quella di Bergamo. Durante la peste del 1576 e del 1630 l’opera dei cappuccini in favore degli appestati fu notevole. Nel 1645 alla Provincia venne affidata la missione della Rezia, già aperta molti anni prima da p. Ignazio Imberti da Casnigo. Mel 1754 la provincia contava 32 conventi e 625 religiosi Nel 1769 i quattro conventi bresciani di Gera d’Adda furono oggetto di interventi politici: Treviglio e Caravaggio furono soppressi, mentre Rivolta d’Adda e Soncino passarono alla provincia di Milano. Nel 1798 con l’invasione delle truppe francesi iniziarono le soppressioni che nel 1810 con Napoleone colpirono tutti i conventi.

Provincia di Milano, di S. Carlo in Lombardia (dal 1843)

Inizialmente si pensava di rifondare la Provincia di Brescia. Infatti la Curia generale le diede questo titolo. Intanto si era coniato il nuovo sigillo diviso in due campi: in uno vi era S. Ambrogio e nell’altro i santi Faustino e Giovita con all’intorno l’iscrizione “Provincia dei Cappuccini Lombardi”. Il titolo venne usato dal Governo ma rifiutato dalla Curia generale. Il 22 settembre i frati chiesero al Vicario generale P. Andrea da Arezzo di poter intitolare la nuova Provincia a S. Carlo Borromeo, in ricordo dell’antica amicizia e collaborazione, ma anche in segno di riconoscenza all’imperatrice d’Austria che tanto aveva operato per la riapertura dei conventi.

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La proposta fu accolta. Ricevette pure l’approvazione del governo austriaco in data 19 dicembre 1843 con dispaccio n° 41098-5137, indirizzato al vescovo di Bergamo mons. Carlo Morlacchi, e da questi comunicato al ministro provinciale con lettera del 27 dicembre 1843. Da allora la nuova circoscrizione porta il titolo: “Provincia dei Frati Minori Cappuccini di S. Carlo in Lombardia”. I frati ritornarono a Milano e nel 1854-55 si distinsero per il servizio ai colerosi. La soppressione del 1865 decretata dal governo italiano non durò a lungo. Riebbero tutti i loro conventi eccetto la Badia di Brescia e S. Vittore in Milano. Nel 1892 la Provincia si assunse l’impegno missionario in Brasile e nel 1911 in Eritrea-Etiopia portando alla fondazione di nuove province (di S. Francesco in Etiopia nel 1975 e di Nossa Senhora do Carmo in Brasile nel 1999). Nel 1976 iniziò la missione in Costa d’Avorio e nel 1980 in Thailandia. Nel 1982 aprì la missione anche in Cameroun. La sede provinciale è nel convento di Milano viale Piave 2 dove è stato fondato un centro per i poveri fondato da fr. Cecilio Cortinovis. I suoi più illustri religiosi sono il b. Innocenzo da Berzo, il b. Arsenio da Trigolo, i venerabili p. Daniele da Samarate e fr. Cecilio da Costa Serina e i Servi di Dio P. Carlo d’abbiategrasso, P. Giampietro da Sesto San Giovanni e P. Alberto Beretta.
Al 31 dicembre 2018 la Provincia contava 204 religiosi, di cui 3 vescovi, 149 sacerdoti, 49 fratelli, 3 diaconi, 11 studenti, 2 novizi, 3 postulanti, un oblato, e fuori provincia in varie mansioni 45 religiosi. E’presente in Lombardia con 22 fraternità, diverse, e ha chiuso i conventi di Sovere, Sondrio, Lenno e Cerro Maggiore e il servizio nel santuario di Ossuccio.